Nasce il manager in affitto per l'export

Article from Il Corriere

L' incremento degli export manager all'interno del tessuto imprenditoriale è uno dei dieci punti del piano straordinario per il Made in Italy approvato nella Legge di Stabilità 2015, grazie al quale il governo conta di incrementare il contributo dell'export al Pil nazionale di 50 miliardi di euro entro il 2016. I dettagli si conosceranno solo quando il ministero dello Sviluppo economico emanerà il decreto di attuazione, ma le linee guida sono state già definite. Le imprese stabilmente esportatrici sono ancora troppo poche rispetto al potenziale. Questo accade anche perché il livello di preparazione manageriale è insufficiente. Proprio per ovviare alla scarsa presenza nelle pmi di esperti di internazionalizzazione, il dicastero offrirà alle imprese, probabilmente da aprile, la possibilità di avvalersi, attraverso il meccanismo dei voucher, di temporary export manager . «Il ricorso a figure professionali a tempo ? spiega Carlo Calenda, vice ministro dello Sviluppo economico con delega all?internazionalizzazione e all?attrazione degli investimenti ? ha già dato prova di funzionare e ha consentito a tante aziende di esportare il proprio business nel mondo incrementando utili e fatturato». Grazie al programma, per il quale sono stati stanziati circa 20 milioni di euro nel 2015, le imprese potranno avvalersi di un temporary export manager per un periodo iniziale di sei mesi: ogni azienda potrà ricevere un contributo di circa 10.000 euro, con una compartecipazione alle spese pari a circa un terzo dell?ammontare del voucher assegnato. Il dicastero sta mettendo a punto una sorta di albo degli studi di consulenza attivi nel campo dei servizi di temporary management , per individuare i partner più qualificati a cui le aziende potranno rivolgersi. Accanto al progetto dei voucher, il programma contempla un?importante investimento anche nella formazione. «Il numero di professionisti esperti nel campo dell?internazionalizzazione non è oggi sufficiente a soddisfare la potenziale domanda delle piccole e medie imprese. Gli studi di consulenza sono attivi oltretutto soprattutto al Nord, meno al centro e sono praticamente inesistenti al Sud», sottolinea Calenda. Il ministero ha dunque intenzione di provvedere alla formazione di 400 export manager attraverso un master per l?internazionalizzazione delle imprese promosso dall?Ice. «Il nostro obiettivo, però, è arrivare a immettere sul mercato almeno 2mila export manager. Per questo stiamo parlando con le regioni perché attuino piani di formazione co-finanziati», conclude Calenda.

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